Era arrivato a Misano con più di 40 punti di distacco dalla vetta. Nel round di Jerez ha dovuto combattere con una Kawasaki che sembrava la lontana parente della ‘spada’ fluida ed elegante con la quale ha conquistato gli ultimi quattro titoli del WSBK.
Ora, 15:00, appena finita Gara2, Jonathan Rea ha ricucito il gap a -16 dimostrando di essere un Campione a tutto tondo al contrario di Bautista. Alvaro fino ad ora ha ribadito il talento rimasto per troppo tempo quiescente nelle retrovie della MotoGP. Infatti, non appena ha avuto un pacchetto tecnico decente, leggasi Panigale V4 e un Team Factory alle sue spalle, ha iniziato a dettar legge con un ruolino di marcia invidiabile. Ma fino ad ora ha dimostrato di essere un vincente. Così come lo era Rea fino il primo anno con Kawasaki, un buon pilota finalmente con un buon pacchetto tecnico.
Ma il vero Campione con la ‘C’ maiuscola lo vedi nei momenti di difficoltà. Quando, nonostante abbia già vinto e dimostrato che vale, la gente lo dà già per spacciato di fronte alla prima sconfitta. In quanti dicevano che il Mondiale era già finito dopo la doppietta rossa di Aragon? Ed invece dopo due mesi siamo qui a raccontare di una lotta ancora aperta.
Il merito è di Rea, i demeriti sono di Bautista che è già al secondo errore stagionale (forse oggi ha sentito la pressione della rimonta del #1?). La differenza tra i due è che Jonathan, nonostante commetta degli errori (vedi la caduta stamattina nella Superpole Race) riesce comunque a metterci una pezza. Perché il Campione è fatto così: non butta via nulla, incassa la sconfitta, barcolla, ma poi sa anche quando attaccare sfruttando le debolezze dell’avversario.
Ora sta a Bautista dimostrare di essere un Campione, di essere in grado di saper gestire la pressione di Rea. E le prossime gare saranno un banco di prova veramente duro per lo spagnolo.
Ad ogni modo, da sportivo, spero che il Campionato resti aperto fino alla fine e che il bello debba ancora arrivare. E voi, cosa ne pensate?
