Ma questa Yamaha Vale davvero?

Posted By lastlapita on Apr 29, 2019 |


Scusate il gioco di parole nel titolo, ma penso che questa frase racchiuda al meglio gli interrogativi alla vigilia del Gp di Jerez. Dopo tre gare Rossi si ritrova secondo in classifica ad un niente dalla vetta. Niente male per un ‘vecchietto’ di quarant’anni.

Nelle prime tre usicte la M1 #46 è sempre stata la miglior moto di Iwata segno che Valentino, nonostante l’età, ha ancora margine nel polso destro. Togliendo il Qatar, gara tattica in cui nessuno ha potuto spingere al massimo dall’inizio alla fine per non ritrovarsi senza gomme negli ultimi giri, il ‘Dottore’ ha centrato due secondi posti battagliando coi big come non succedeva da parecchio. Lo scorso anno infatti, complice una Yamaha ancora troppo attardata rispetto alla concorrenza, avevamo fatto l’abitudine a vedere Rossi in lotta per le posizioni meno nobili.

In molti avevano messo in dubbio il suo talento, soprattutto dopo gli ultimi errori (Sepang e Valencia) gare in cui comunque la M1 sembrava aver recuperato un po’ di smalto. Ma nelle prime tre gare il nove volte iridato ha smentito tutti per l’ennesima volta mostrando che se la moto c’è, lui è ancora in grado di giocarsela.

Rossi c’è, ma la M1?

Dopo le prime tre tappe, quindi, la conclusione è che Valentino, nonostante l’età, c’è e può dire ancora la sua. L’interrogativo resta Yamaha. Un passo in avanti è stato sicuramente fatto dal nuovo Team di ingegneri, ma basterà? Fino ad ora, l’usura della gomma, vero tallone d’Achille della casa dei tre diapason, sembra esser stata arginata. Non è più una catastrofe certo, ma rispetto alle altre case (Honda, Ducati e ora anche Suzuki) c’è ancora un piccolo gap. Idem in termini d’accelerazione, in uscita dalle curve lente il divario con le altre case è ancora accentuato. Per non parlare della velocità di punta, da sempre neo della M1 sopperito però da una buona stabilità in frenata ed in percorrenza.

Jerez sarà una sorta di cartina tornasole per capire se effettivamente quest’anno Rossi (e la Yamaha in generale, quindi anche Vinales) può esser della partita oppure no. Negli altri anni il tracciato andaluso si è sempre rilevato una bestia nera per ‘gli uomini in blu’ con il suo alternarsi di brusche frenate e lente ripartenze.

E’ solo una gara, la quarta della stagione, ma per Yamaha è importante esser competitiva anche a Jerez perché sfortunatamente per loro il Mondiale non si corre solo sulle piste ‘amiche’ ma bisogna anche mettere in cascina punti preziosi anche sulle piste più ostiche. Vedere Dovizioso a Rio Hondo ed Austin.

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